Svezzamento

Categoria: Archivio Bambini
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Consigli per cominciare bene

Lo svezzamento è un processo che inizia intorno al 5° – 6° mese di vita e procede per gradi, continuando di solito fino al primo anno compiuto. Il latte, da questo momento, non sarà più l’unico alimento di cui si nutre il bambino. Questo cambiamento radicale non è da sottovalutare: infatti il bambino deve abituarsi ad un mondo tutto nuovo e non sarà sempre facile. Anche per i genitori non sarà sempre semplice accettare i rifiuti del bambino, che talvolta sembreranno incomprensibili.

Ecco, quindi, alcuni consigli per partire con il piede giusto.

  • Procedete senza fretta: considerate che le prime pappe sono per lo più degli assaggi. Il vostro bambino si sta confrontando con nuovi sapori, diverse densità e, soprattutto, deve sostituire il gesto di succhiare e entrare in contatto con un nuovo strumento, il cucchiaino;
  • ricordate di proporre al vostro bambino solo un nuovo alimento per volta: questo aiuterà il bambino a gustare meglio il nuovo sapore e aiuterà voi a ricondurre al nuovo alimento eventuali reazioni di intolleranza;
  • cominciate con piccole dosi: se il bambino gradisce, aumentate le quantità, sempre e comunque gradualmente. Seguite lo schema che vi darà il pediatra: lui conosce il vostro bambino e vi indicherà come variare gli alimenti e cosa scegliere.

Continuiamo con alcuni suggerimenti sulla preparazione della pappa.

  • L’igiene è fondamentale: lavate sempre le mani, usate utensili e canovacci puliti;
  • controllate sempre la temperatura della pappa: non deve mai essere troppo calda! Per assaggiare la pappa, utilizzate un cucchiaio diverso da quello del bambino;
  • scegliete alimenti sicuri e cucinateli in modo che siano digeribili. Se non siete sicuri della provenienza degli alimenti, è molto meglio ricorrere agli omogeneizzati: ricordate che gli omogeneizzati sono preparati con alimenti sicuri e controllati, quindi sono senza rischi;
  • infine un ultimo consiglio: armatevi di tanta pazienza e di una grande bavetta!

La prima pappa

Vediamo insieme quali sono gli step da seguire per preparare correttamente la prima pappa. Per prima cosa diciamo che tutte le prime pappe saranno composte da un piatto unico, completo di tutti i nutrimenti necessari. Di solito, si comincia con una sola pappa al giorno, verso mezzogiorno; più avanti, le pappe saranno due, una a mezzogiorno e una la sera. La pappa va a sostituire una poppata di latte: si inizia con una pappa e tre/quattro poppate di latte, per poi proseguire con due pappe e due poppate di latte.

La primissima pappa è composta da un brodo, preparato con un litro d’acqua e, in principio, poche verdure: una patata, una carota, una zucchina e un po’ di sedano. Bisogna far cuocere il brodo per un’ora o mezz’ora, se si usa la pentola a pressione. Di questo primo brodo, ci servirà solo l’acqua filtrata; per il momento lasceremo da parte le verdure.

Ricordate che il brodo può essere conservato in frigo, ma solo per un giorno. Al brodo, così preparato, si aggiungerà qualche cucchiaio di crema di riso, un cucchiaino di liofilizzato o omogeneizzato e un cucchiaino di olio extravergine d’oliva.

Per l’omogeneizzato, è bene cominciare con quelli di carne, nello specifico meglio partire con le carni bianche (tacchino, coniglio e agnello) e, dopo qualche settimana, si potranno introdurre anche manzo e vitello. Più avanti si potrà offrire al bambino anche la carne fresca, cotta al vapore e omogeneizzata, ma solo se si è sicuri della provenienza e della freschezza del prodotto.

Dopo la pappa o durante l’intervallo tra una poppata e l’altra, si può offrire al bambino un po’ di frutta grattugiata: si inizia con qualche cucchiaino di mela e di pera, per poi passare alla banana. Ricordate che la frutta non è sostitutiva di un pasto.

Come continuare dopo la prima pappa

Se dopo alcuni giorni vediamo che il bambino accetta di buon grado la pappa e non ha particolari reazioni allergiche, possiamo procedere inserendo altri alimenti, sempre uno per volta. In concomitanza, sostituiremo un’altra poppata di latte introducendo la seconda pappa. Ma andiamo per gradi.

Tornando al brodo, dopo una settimana potremmo iniziare a passare le verdure e aggiungere un cucchiaio o due di passato alla pappa; inoltre, mano a mano, varieremo il contenuto del brodo, aggiungendo nuove verdure, sempre di stagione e fresche. Bisognerà aspettare qualche mese per alcune verdure particolarmente allergizzanti, come il pomodoro, per il quale è consigliato aspettare che il piccolo compia dieci mesi. Stesso discorso per alcuni tipi di frutta: anche per gli agrumi, ad esempio, bisogna aspettare i dieci mesi.

Con la seconda pappa vediamo l’introduzione dei formaggi: i primi saranno la ricotta, la crescenza o la robiola, il parmigiano grattugiato o i formaggini che si trovano in commercio. Con le due pappe si sentirà l’esigenza di variare un po’ e allora alla crema di riso si potrà alternare la pastina (nei formati piu’ piccoli), o il semolino, o ancora le altre creme (multi cereali, mais e tapioca).

Sempre per variare, qualche volta si potrà proporre al bambino una merenda diversa dal latte: uno yogurt, magari con aggiunta di frutta di stagione e biscottino granulato.

Dopo gli otto mesi, il menu si arricchirà di nuovo: ecco l’arrivo di un nuovo alimento, il pesce, fresco o in vasetto come omogeneizzato. Meglio iniziare con nasello, trota e sogliola. E a dieci mesi, arriva l’uovo, più esattamente il tuorlo. Per l’uovo intero, il nostro bimbo dovrà aspettare di compiere l’anno. E sempre dopo l’anno, si potrà cominciare a parlare di sale, con moderazione.

L’uso del sale, infatti, può creare un carico eccessivo sui reni del bambino, ma soprattutto puo’ abituare il palato a un sapore troppo salato. Sono da evitare anche lo zucchero e il miele, che possono favorire lo sviluppo di carie e anche abituare il bambino a un sapore troppo dolce.

Le allergie alimentari

Il motivo per cui spesso i pediatri invitano i genitori a procedere con molta cautela, quando si parla di svezzamento, è il rischio di allergie: il primo anno di vita del bambino è un periodo delicato perché il fisico non ha ancora sviluppato adeguate difese e, per questo motivo, è vulnerabile e a rischio di sensibilizzazione allergica.

Le prime forme allergiche sono quasi sempre di origine alimentare e si manifestano attraverso i seguenti sintomi: reazioni a livello della pelle come dermatite atopica o orticaria; reazioni di tipo intestinale come diarrea, coliche o stipsi. Nel tempo questi sintomi possono evolversi portando a problemi di carattere respiratorio, come l’asma.

E’ importante dire che non si nasce allergici, ma con una predisposizione allergica. Nel caso di genitori o familiari allergici, si parla di maggiore rischio di allergia e, quando c’è questa situazione, sarebbe bene seguire alcuni consigli, che riportiamo.

Se possibile, sarebbe preferibile allattare al seno il bambino per almeno sei mesi e iniziare lo svezzamento solo dopo il sesto mese. Bisognerebbe inoltre aspettare l’anno per offrire al bambino il latte vaccino e anche pesce, pomodoro, uova e agrumi. E’ assolutamente vietato fumare negli ambienti dove vive il bambino, ma questo vale per tutti i bambini e non solo per quelli con predisposizione allergica.

Infine ricordate che la pulizia è molto importante: pulite a fondo la cameretta del bambino e i luoghi dove gioca o mangia. Se possibile, evitare di tenere animali domestici in casa. Se ne avete, dovete curare ancora più attentamente l’igiene degli ambienti.

Acqua e bevande

Durante lo svezzamento, è molto importante ricordarsi che è importante che il bambino beva e, così, oltre al latte, il bambino si avvicinerà all’acqua e ad altre bevande.

Sicuramente l’acqua è la bevanda più adatta al bambino, soprattutto nei mesi caldi e durante tutto lo svezzamento. Ma non tutte le acque vanno bene.

Anche l’acqua, almeno inizialmente, deve avere alcune caratteristiche: deve essere “minimamente mineralizzata” con un residuo fisso inferiore a 50 mg/l (è un dato che trovate sull’etichetta); vanno bene comunque anche le acque oligominerali; l’acqua non deve contenere nitrati oltre i 10 mg/l e sodio oltre i 20 mg/l per non abituare il bambino al gusto salato (anche questi dati sono riportati in etichetta); l’acqua deve essere naturale, senza bollicine. L’acqua del rubinetto, in genere, è di buona qualità, ma, se volete utilizzarla, dovete informarvi presso l’ASL della vostra zona e se volete utilizzarla con il latte in polvere, dovete prima bollirla.

Passiamo adesso alle altre bevande. Diciamo subito che le bibite gassate sono da bandire dalla tavola dei bambini e anche degli adulti: ricordate che i bambini vi imitano, quindi cercate di evitare di tenere a vista bevande come cola e aranciata. I nettari di frutta sono molto calorici, quindi da evitare. Le spremute di agrumi sono consentite solo dopo i nove mesi, perché molto allergizzanti. Il tè va bene, ma deve essere assolutamente deteinato.

Le bevande migliori per il bambino restano le tisane, come la camomilla che ha un’azione rilassante, o il finocchio, che aiuta anche per le coliche, grazie all’effetto sgonfiante. Se possibile, scegliete tisane che non contengano zucchero. Se, invece, scegliete tisane zuccherate, non datele al bambino prima di andare a letto perché i dentini resterebbero a contatto con lo zucchero per tutta la notte.

Marche

Ci sono molti marchi di qualità nel settore degli alimenti per bambini, marchi che propongono prodotti controllati, nutrienti e sicuri. Forse il più popolare tra loro resta Plasmon, che per tutti è sinonimo di infanzia. I prodotti Plasmon sono divisi per età e ad ogni età è stato associato un colore.

Le pappe che si possono usare a partire dal quarto mese saranno contraddistinte da una fascia di colore azzurro sulle confezioni: tra queste troviamo le creme, le pastine di formato molto piccolo, i liofilizzati, gli omogeneizzati di carne e di frutta, e i biscottini granulati. Per i prodotti consigliati dopo il sesto mese troviamo una fascia di colore verde: tra questi, pastine di formato un po’ più grande, omogeneizzati di carne come maiale e cavallo, di pesce e formaggino, biscotti.

Per finire abbiamo il colore viola per le pastine della linea “Dentini”, per i bimbi a partire dai dieci mesi: si tratta di formati di pastine studiati appositamente per abituarlo a masticare. Anche le altre case produttrici offrono prodotti simili e di uguale qualità: parliamo di case come Mellin, Milupa, Mio.

I prodotti di punta di Mio sono senz’altro i formaggini e la linea di yogurt dedicata ai più piccoli. Milupa propone una linea di infusi: camomilla, finocchio, tè deteinato.

Mellin è da poco uscito sul mercato con una novità: una linea di merende dal nome Mellinino, una merenda a base di latte fermentato, disponibile bianco oppure alla frutta.

Un’ultima nota: oltre ai normali utensili e elettrodomestici da cucina, uno strumento molto utile durante lo svezzamento è il Cuocipappa Sanovapore di Chicco. Si tratta di un robot da cucina che cuoce a vapore gli alimenti e poi li frulla. E’ molto pratico, cuoce in maniera sana e si può usare anche con alimenti congelati. Ve ne sono di simili anche di altre marche.

Publicato: 2011-03-29Da: Redazione

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