Scaldabagno

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Tipologie

Lo scaldabagno (o scaldacqua) è un dispositivo che scalda l’acqua sfruttando, come fonte di calore, la combustione del gas oppure l’energia elettrica. Quello elettrico è in genere il modello più diffuso nelle case degli italiani, e la sua capacità può andare dai 10 litri sino ad 80 ed oltre, passando per le misure standard da 15 e 50 litri. Esistono inoltre due importanti sottocategorie di scaldabagno, e precisamente:

  • scaldabagno a riscaldamento istantaneo: in questi dispositivi l’acqua calda di cui si ha bisogno viene prodotta sul momento, in base alla richiesta;
  • scaldabagno ad accumulo: l’acqua calda viene prodotta in anticipo rispetto al momento in cui verrà effettivamente utilizzata, e nel frattempo verrà conservata all’interno del boiler.

Gli scaldabagno a riscaldamento istantaneo sono senza dubbio quelli più consigliati, dal momento che evitano due grossi problemi che affliggono i modelli ad accumulo. Innanzitutto non si produce acqua calda in eccesso quando non ve n’è bisogno, sprecando energia. Ma, soprattutto, non si rischia di fare una doccia fredda quando l’acqua conservata nel boiler si esaurisce.

Uno scaldabagno è costituito essenzialmente da un serbatoio di capienza variabile e da un sistema di riscaldamento dell’acqua. Il serbatoio può avere una forma cilindrica oppure appiattita, in modo tale da poter essere montato a ridosso di un muro ottimizzando gli spazi a disposizione. Il cuore dello scaldabagno è naturalmente il sistema che consente il riscaldamento dell’acqua.

Scaldabagno a gas

Questo tipo di scaldabagno è dotato di un sistema che brucia il gas, detto focolare o bruciatore, che è inserito all’interno di una camera di combustione. Il gas viene miscelato con l’aria, contenente ossigeno, e la sua combustione genera calore. Questo calore viene poi trasferito all’acqua contenuta nello scaldabagno in diversi modi:

  • attraverso i fumi prodotti dalla combustione: i fumi vengono convogliati all’interno di tubi che scaldano l’acqua che vi entra in contatto;
  • per irraggiamento, ovvero trasmettendo il calore in modo indiretto

I fumi prodotti dalla combustione vengono poi convogliati all’esterno dell’abitazione. Questi scaldacqua possono funzionare con due tipologie principali di combustibili: il metano ed il GPL. Gli scaldabagno alimentati a metano sono collegati al contatore di casa, pertanto il loro utilizzo rientrerà nella voce della bolletta che riguarda i consumi di gas. I modelli a GPL, invece, vengono alimentati da un serbatoio e sono ideali per quelle zone nelle quali non arriva la rete di distribuzione del gas. È importante sottolineare che gli scaldabagno a metano e a GPL sono profondamente diversi tra loro dal punto di vista costruttivo, pertanto vanno usati solo ed esclusivamente con il combustibile per il quale sono stati progettati.

Scaldabagno elettrico

Il funzionamento di questo tipo di scaldabagno è garantito da una resistenza, che si scalda per effetto della corrente elettrica che vi viene fatta passare. Anche in questo caso è presente un serbatoio metallico, all’interno del quale si trova la resistenza (serpentina) e l’acqua contenuta si scalda per effetto del contatto con essa. Per regolare la temperatura è presente anche un termostato, che consente di ottenere un’acqua sufficientemente calda per le diverse esigenze della famiglia, come ad esempio fare la doccia oppure lavare i piatti. Lo scaldabagno è dotato anche di una valvola di sicurezza che consente di far fuoriuscire l’acqua in presenza di un eventuale eccesso di pressione.

I costi di esercizio degli scaldabagno elettrici sono più elevati rispetto ai modelli a gas, dal momento che serve molta energia per farli funzionare. Inoltre il riscaldamento dell’acqua è solitamente più lento rispetto a quello che caratterizza gli scaldabagno a combustione, ma d’altra parte è bene ricordare che i modelli elettrici presentano il vantaggio di costare meno. Alla luce di questi pro e contro, la scelta dell’una o dell’altra tipologia di scaldabagno deve esser valutata con molta attenzione.

Scaldabagno a condensazione

Esiste inoltre una particolare categoria di scaldacqua che riduce in modo significativo i costi di esercizio. Si tratta degli scaldabagno a condensazione, che funzionano con un rendimento molto elevato e che perciò garantiscono efficienza energetica e risparmio, unitamente alla riduzione delle emissioni inquinanti. Ma come funzionano esattamente?

Analogamente a quanto accade con le caldaie a condensazione, in questi scaldabagno l’energia termica prodotta non viene sprecata, bensì i fumi prodotti dalla combustione vengono riutilizzati per sfruttarne il calore residuo. I gas di scarico vengono in sostanza raffreddati fino a raggiungere il punto di condensazione (o punto di rugiada), un passaggio di stato da gassoso a liquido che emette calore. La temperatura dei fumi in uscita da questi scaldabagno a condensazione è quindi molto inferiore rispetto ai tradizionali scaldabagno a gas.

Manutenzione

Affinché il vostro scaldabagno possa godere di una lunga vita e mantenersi sempre in perfetto stato di efficienza, è indispensabile sottoporlo ad una manutenzione periodica. Alcune di queste operazioni di manutenzione possono essere effettuate per conto proprio, mentre per altre è indispensabile l’intervento di un professionista che possa risolvere eventuali problemi seri del dispositivo. Ad esempio, è necessario chiamare un tecnico per un controllo quando lo scaldabagno non funziona più a dovere, oppure emette strani rumori o vibrazioni. La manutenzione da parte degli specialisti può anche comprendere, ad esempio, la sostituzione di componenti meccaniche o di guarnizioni. Altre importanti operazioni di manutenzione possono essere tranquillamente svolte da soli, armandosi di un po’ di pazienza.

Buona parte del territorio italiano è caratterizzato dalla presenza di acque dure, ovvero contenenti grandi quantità di sali (calcare) disciolti. Questi sali, con il passare del tempo, tendono ad accumularsi all’interno dello scaldabagno, esattamente come accade con la resistenza della nostra lavatrice.

I depositi di calcare devono essere rimossi periodicamente, e per farlo bisogna chiudere l’acqua e staccare la corrente. Dopodiché si svuota l’acqua dal serbatoio, rimuovendo la copertura ed estraendo la resistenza. Per pulirla si può usare una spugna ed un prodotto anticalcare, ma se le incrostazioni fossero eccessive non vi è scelta: bisogna provvedere alla sua sostituzione.

Dove acquistare

Per l’acquisto e l’installazione di uno scaldabagno è sempre bene rivolgersi ad un tecnico specializzato che, oltre a consigliarci al meglio, potrà anche eseguire l’installazione del dispositivo e l’allacciamento con i tubi dell’acqua. È comunque possibile consultare internet per trovare informazioni sulle differenti tipologie di scaldacqua, eventualmente procedendo con l’acquisto sui siti di e-commerce per risparmiare e avvalendosi poi di un tecnico per l’installazione.

Ecco alcuni dei principali produttori di scaldabagno:  Vaillant, Rinnai, Hermann Saunier Duval, Beretta.

La forbice dei prezzi che riguarda gli scaldabagno è molto ampia: i modelli di capienza minore possono costare intorno ai 70-90 euro, per quelli più grandi si arrivano a spendere anche diverse centinaia di euro.

Publicato: 2012-10-26Da: Redazione

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