Uncinetto

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Perchè scegliere di lavorare all’uncinetto

In passato, lavorare all’uncinetto non era soltanto un passatempo tutto al femminile, ma una vera e propria necessità, legata all’esigenza di confezionare, con le proprie mani, il corredo da sposa o per la nascita di un figlio.

Ciononostante, molte persone, ancora oggi, amano dedicarsi a quello che è diventato un hobby, per realizzare con le proprie mani un ampio numero di oggetti, sia da essere indossati – e quindi dei veri e propri capi d’abbigliamento – sia per abbellire la propria casa.

Inoltre, bisogna ammettere che l’uncinetto, in modo particolare, non presuppone una tecnica di base difficile, per cui è possibile imparare in poco tempo anche da soli, sebbene spesso si abbia ereditato dalla mamma, da una nonna o da una zia, la passione e l’abilità nel confezionare qualcosa con le proprie mani.

Con il tempo e la maggiore esperienza non sarà complicato dedicarsi a lavori più impegnativi e più raffinati, trascorrendo il proprio tempo rilassandosi e, nel contempo, realizzando dei piccoli o grandi lavori di indubbio valore.

D’altra parte, provare con l’uncinetto non presuppone certo una grossa spesa, a parte quella dell’attrezzo base, l’uncinetto appunto, mentre per quanto riguarda i filati, si potrà far ricorso con successo a quelli che già si possiedono in casa, usandoli per provare e riprovare i punti base, così da prenderci la mano.

Molti sono poi i giornali che contengono schemi per la creazione dei più fantasiosi oggetti e capi d’abbigliamento ma, in una fase iniziale, si potrà sempre ripiegare su delle economiche presine che avranno il pregio di farvi prendere la mano con i punti base senza costare un granché.

In effetti, nonostante non si tratti di un passatempo all’ultima moda, siamo certi che le creazioni artigianali saranno molto apprezzate e troveranno il favore di amici e parenti, ai quali si potranno anche regalare alcuni dei lavori più belli.

Il punto catenella, alla base dell’uncinetto

Per poter iniziare a lavorare all’uncinetto, occorre imparare ad eseguire il punto base, quello sul quale si potranno poi costruire tutti gli altri. Stiamo parlando del famoso punto catenella, ma anche del punto basso, del punto bassissimo, del punto basso doppio e così via. Tuttavia, si tratta di punti difficili da spiegare senza le adeguate illustrazioni, che possano mostrare passo passo la posizione delle mani, del filo e dell’uncinetto stesso. Il punto base catenella, invece, essendo particolarmente facile, può essere illustrato anche in modo testuale, così da dare il la a tutti gli insegnamenti che seguiranno.

È chiaro che, prima di ogni cosa, ci si dovrà sperimentare a tenere in mano l’uncinetto che va impugnato tra l’indice e il pollice della mano destra, a mo’ di penna. Il filo va tenuto nella mano sinistra, molto morbido e i punti non vanno mai tirati. È necessario, soprattutto all’inizio, avere una grande concentrazione e tanta pazienza, ma una volta presa la mano, il movimento diventerà sostanzialmente automatico.

Per provare con il punto catenella, occorre prendere un capo del filo e posizionare l’uncinetto davanti ad esso, ruotandolo intorno al filo stesso. Ogni volta che si inizia un lavoro, si dovrà sempre effettuare prima un nodo al filo, per evitare che i punti dati si sfilino mano a mano che si procede.

L’uncinetto deve agganciare il filo dal davanti e poi farlo cadere all’interno, creando un anello e proseguendo così per tutte le volte che lo si riterrà necessario. Il punto catenella deve essere sempre lavorato da destra verso sinistra. Per prendere la dimestichezza sufficiente a passare ad un punto successivo, tipicamente il punto basso, dovrebbero essere necessari un centinaio di punti catenella. Per essere considerati di buona fattura, i punti catenella – così come gli altri punti in genere – devono essere tutti uguali, per fattura e per morbidezza del filato.

Scelta dell’uncinetto e del filato

I filati, come anche gli uncinetti, non sono tutti uguali. Con l’uncinetto si potrà scegliere di lavorare dei filati molto vari e differenti ma sempre avendo l’accortezza di scegliere lo strumento adatto a ciò che si sarà acquistato. In genere, gli uncinetti sono in metallo, in acciaio, ma è possibile anche trovarli in legno, o in osso, in plastica e in avorio. In generale, la regola vuole che se si lavora il cotone si dovrà preferire un uncinetto in acciaio, se si lavora la lana di spessore medio andrà bene un uncinetto in plastica, mentre se si lavora filati grossi, come la rafia o la fettuccia, allora sarà meglio orientarsi su uncinetti in legno.

Inoltre, a prescindere dal materiale di realizzazione, ogni uncinetto possiede un numero che serve ad identificare la tipologia di filato preferita. Per essere certi di non sbagliare, quindi, basterà leggere a quale numero di uncinetto corrisponde il filato comperato.

Inoltre, la scelta dell’uncinetto potrebbe essere influenzata anche dal tipo di lavoro che si intende eseguire e dal risultato atteso, ma è chiaro che, in questi casi, si parla di chi è già esperto della materia ed è in grado di procedere con una certa raffinatezza ed un certo grado di dettaglio in più. I filati in cotone e in seta sono usati principalmente per ottenere un effetto molto delicato e in stile vintage, mentre i filati più grossi sono quelli da preferire per coperte, plaid e indumenti o scarpine da neonato. Canapa, lino o corda possono servire per arazzi e decorazioni se si preferisce puntare su un sapore etnico ed insolito.

Ricordiamo che la misura minima di un uncinetto va da 0.60 millimetri a 10 millimetri: è chiaro che, con un filato molto spesso si dovranno adottare degli uncinetti più pesanti e grossi.

Storia dell’uncinetto

L’uncinetto ha una storia molto antica, talmente in là negli anni che sembra molto difficile riuscire a rintracciarne le origini. Di sicuro si sa che la tecnica si sarebbe presto diffusa in diverse nazioni e in tutta l’Europa, arrivando perfino in Cina dove sarebbe stata utilizzata per la creazione di bambole tradizionali.

Il perfezionamento dell’uncinetto, almeno per quanto riguarda l’Europa, sarebbe stato opera delle suore che, nei conventi, avevano iniziato ad ornare di pizzi i paramenti sacri, dando il via ad una moda che avrebbe presto contagiato la creazione dei corredi e della biancheria intima.

Inoltre, non si possono dimenticare i contributi di due donne irlandesi, Gray Porter, che realizzò la prima “industria” dell’uncinetto a Carrickmacross e Mrs. Hand che fece lo stesso a Clones. Il pizzo d’Irlanda è molto ricercato nelle decorazioni, sebbene i soggetti siano essenzialmente uniformi e tutti assimilabili al mondo della natura o dei simboli celtici tradizionali; simile per raffinatezza anche il pizzo italiano d’Orvieto, anche se in esso sono totalmente assenti pippiolini. Come dimenticare, poi, le tipiche coperte usate dai pionieri americani, create all’uncinetto con i rimasugli di lana e tessuti per penuria di materia prima?

I lavori eseguiti all’uncinetto possono essere con punti di sola andata, creati usando il più diffuso uncinetto tedesco oppure possono essere con giri di andata e di ritorno e, in questo caso, si utilizzerà l’uncinetto tunisino, più lungo del precedente e più simile ad un ferro da calza.

Nelle diverse zone, comunque, pian piano le tecniche si sono affinate e si è dato vita ad una scuola autonoma, anche legata ai prodotti che si ritenevano indispensabili in ciascuna cultura. In Europa, come abbiamo visto, i lavori all’uncinetto diventarono indispensabili per arricchire e abbellire capi d’abbigliamento e pezzi del corredo; in Africa erano sostanzialmente usati per la realizzazione di copricapi, in Medio Oriente per ottenere cappelli e nel Nord Europa per cappe e mantelli pesanti che proteggessero dal freddo.

Consigli per lavorare all’uncinetto

Lavorare all’uncinetto è un hobby molto divertente e ricco di soddisfazioni, a patto di non farsi scoraggiare dai primi risultati che, quasi certamente, risulteranno essere poco conformi alle iniziali aspettative. Per dei veri e propri capolavori occorre pazienza e tenacia, ma con un po’ di pratica i risultati non si faranno attendere.

I lavori più raffinati sono quelli che si ottengono con costanza e dedizione, senza pretendere troppo da se stessi, soprattutto in una fase iniziale nella quale si esploreranno le diverse possibilità offerte dalla tecnica e dai filati. Il consiglio, quindi, è far diventare la pratica dell’uncinetto un piccolo rito quotidiano al quale dedicare tutti i giorni anche solo pochi minuti. Infatti, lavorare all’uncinetto è abbastanza stancante per gli occhi, considerata l’elevata attenzione che è necessario mantenere e, per questo motivo, sembra molto più facile ritagliarsi delle sessioni non troppo lunghe, così da non perdere concentrazione e non affaticarsi inutilmente. È bene scegliere un posto comodo e ben illuminato, una sedia o una poltrona sulle quali potersi sentire a proprio agio e vicino alle quali posizionare un cestino per avere a portata di mano tutto l’occorrente.

Lavorare all’uncinetto può diventare un’eccellente valvola di sfogo qualora si sia troppo stressate o prese dalla frenesia dei mille impegni della vita moderna, ma per arrivare a quel grado di automatismo nell’esecuzione dei punti che non richieda un’attenzione attiva costante impiega tempo: non arrendersi davanti ai primi tentennamenti, perché si tratta di difficoltà perfettamente comprensibili ma altrettanto facilmente superabili.

Infine, acquistare qualche rivista che parli dell’argomento, avere a disposizione dei cartamodelli e potersi confrontare con altre appassionate su forum tematici in internet o recarsi nei knitting cafè – da qualche tempo in voga anche nel nostro Paese – saranno tutti ottimi modi per sviluppare la propria creatività in modo semplice e divertente.

Riviste sull’uncinetto e non solo

Dedicate all’uncinetto vi sono un gran numero di riviste e di forum tematici ma non solo. Di sicuro, comunque, la rete è una miniera di informazioni in proposito ed è possibile trovare anche molte blogger che aggiornano regolarmente spazi dedicati all’argomento.

Molto interessante, per chi si diletta con questo genere di hobby, potrebbe essere visitare il Museo Virtuale delle arti tessili. Grazie all’opera di Arnaldo Caprai, che fondò un’importante fabbrica tessile, sono stati raccolti oltre 22 mila pezzi, tutti catalogati e documentati. Questa incredibile collezione raccoglie tovaglie, bordure, polsini, lenzuola e tanto altro, oltre a schede sulle tecniche e informazioni storiche. Il Museo organizza, inoltre, iniziative di vario genere, manifestazioni e fiere alle quali prendere parte per essere al passo con le novità di un settore così antico eppure moderno.

Numerose, poi, le riviste specializzate. Una stampa utile e interessante può essere Mani di fata, venduta mensilmente in edicola ma disponibile anche via web con un sito ricco di informazioni e di spiegazioni per creare punti nuovi, anche con i ferri. Nello specifico, questo sito internet dispone anche di una sezione per lo shopping on line, così da poter avere un punto di riferimento certo nella scelta degli strumenti più utili per la realizzazione di un determinato lavoro.

Un altro portale che può valere la pena visitare è quello della “DMC” cui sono presenti un gran numero di schemi e di consigli per lavorare al meglio. All’interno del sito viene anche data la possibilità di richiedere una tabella con tutti i filati venduti, oltre che schemi e suggerimenti.

Tra le riviste, potrebbe essere divertente ripescare vecchi numeri comprati da zie o amiche, visto che il vintage, oggi, è assolutamente di gran moda. Tra i titoli da cercare, anche da qualche rigattiere, ricordiamo: GiocoFilo; Brillante Nuove idee all’uncinetto filet; Burda, Filet all’Uncinetto; Bella – Maglia, Uncinetto.

Publicato: 2011-07-23Da: Redazione

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