Parquet laminato

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Caratteristiche

Nonostante il modo più comune di riferirsi al laminato sia insieme con la parola “parquet”, deve essere chiaro fin da subito che un pavimento di questa tipologia poco ha a che vedere, dal punto di vista del materiale, con un classico rivestimento in legno.

Certo è che il laminato mantiene le caratteristiche estetiche del parquet in legno, ma non quelle strutturali, visto che la composizione delle liste è data dal mescolamento di polveri lignee con altri materiali, che comunque servono proprio a dare al laminato un aspetto del tutto simile a quello di uno tradizionale, e più costoso, parquet con doghe in legno.

Se il parquet in laminato ha conquistato sempre più fan lo si deve senza dubbio alla sua economicità, alla semplicità delle operazioni di posa, tanto che è possibile installarlo da sé, e alla facilità con cui mantenerlo, dato che tende ad essere ben più resistente del parquet classico in legno.

Tuttavia, la resistenza e la durata, da un mero punto di vista della meccanica del materiale, sono inferiori ad un parquet come classicamente viene inteso. Il parquet in laminato non va lucidato e non va levigato, ed è molto semplice pulirne la superficie, essendo sufficienti un panno umido e un detergente neutro.

Un dubbio che va subito sgombrato è quello relativo al parquet in pvc: il pavimento in pvc è un foglio plastico che viene incollato sulla superficie di una stanza: è molto più economico di altre tipologie di rivestimenti ma non ha nulla a che vedere con il parquet in laminato.

É vero che alcune tipologie di pvc riproducono l’effetto delle doghe in legno, ma si tratta esclusivamente di una stampa, più o meno riuscita. Dunque, parquet in pvc è un’erronea dicitura che non serve affatto specificare o a chiarire meglio le nostre esigenze.

Spesso la confusione nasce poiché il parquet in laminato viene anche indicato come “falso parquet”: ma con questa espressione si vuole semplicemente intendere il fatto che non è composto da doghe in legno ma, come abbiamo spiegato, da altro tipo di materiali.

Struttura e vantaggi

Il pavimento in laminato si compone di una serie di strati, messi insieme con un procedimento chiamato pressofusione. La pressofusione fa sì che i materiali che compongono i pannelli si assemblino e si mantengano uniti e compatti, grazie anche all’impiego di resine termoindurenti.

Il cuore di una doga in laminato è l’Hdf, un materiale che è composto da fibre di legno e resina. È possibile trovarlo abbreviato anche con la sigla Mdf, che serve ad identificare un pannello ottenuto con una fibra di densità media.

La presenza di legno è garantita dagli scarti di lavorazione che poi vengono assemblati grazie all’uso di speciali collanti e al procedimento di pressofusione sopra menzionato. Il Mdf è più leggero rispetto all’Hdf, ma in commercio le indicazioni che si trovano sui pacchi servono ad identificare le due tipologie di laminato rispetto al processo di assemblaggio usato.

Abbiamo così l’Hpl (High Pressure Laminated) e il Dpl (Direct Pressure Laminate). Nel primo caso, la pressatura avviene in due fasi, così si garantisce una maggiore resistenza; nel secondo caso, tutti gli strati vengono tenuti insieme con una sola fase di lavorazione.

Meno resistente, è tuttavia più economico dell’Hpl. La parte superiore del laminato, che costituisce ciò che è visibile una volta installato il pavimento, è in realtà formata da un foglio esclusivamente decorativo, protetto da un ulteriore foglio, il quale conferisce brillantezza e aiuta a meglio sopportare gli effetti dell’usura.

Si tratta di ossido di alluminio, che è in grado di conferire lucentezza e resistenza al calpestio, senza modificare né il tono né il colore impressi.

I vantaggi del parquet in laminato non sono solo relativi ad una maggiore praticità e ad un minore costo: la scelta della tipologia più adatta alla nostra abitazione sarà facilitata dal gran numero di colori e di effetti presenti in commercio; senza contare che tenderà a deformarsi molto meno dei parquet tradizionali, essendo meno soggetto a variare di colore e dimensioni a causa di calore o umidità.

Posa

La posa del parquet in laminato è davvero molto semplice a patto di avere un po’ di tempo da dedicare a questa attività. Un ulteriore vantaggio è che è possibile installare il laminato direttamente al di sopra del pavimento già esistente, basta non avere una moquette molto spessa.

La superficie è pronta all’uso immediatamente dopo averne completato la posa, basta terminare il tutto con la sistemazione dei battiscopa (quasi sempre venduti a parte) per coprire lo spazio che altrimenti rimarrebbe vuoto tra il parquet e le pareti. Infatti, una delle principali raccomandazioni consiste proprio nel lasciare circa 10 millimetri tra le assi e i muri, in modo da consentire la naturale dilatazione del materiale.

Ciascun listello può essere prodotto di lunghezze e spessori differenti, ma in media si hanno elementi non superiori ai quattro metri e non inferiori ad un metro; mentre lo spessore per un laminato di qualità media deve essere di almeno 0,7 centimetri.

Non tutti i parquet in laminato devono essere installati facendo uso di collanti. Una delle novità principali, infatti, consiste nella posa flottante. In pratica, i listelli sono incastrati tra di loro con una classica combinazione di elementi maschio-femmina.

Prima dell’installazione bisogna sempre lasciare i pacchi contenenti i listelli in posizione orizzontale, chiusi all’interno dell’imballaggio originale, posizionandoli nella stanza in cui andranno montati.

Il tempo minimo è di almeno 48 ore, in modo tale che il parquet abbia tutto il tempo per acclimatarsi. L’imballaggio deve essere integro: è fondamentale affinché quest’operazione possa svolgersi in modo corretto. In genere, il laminato teme molto meno del parquet in legno l’umidità, tuttavia non è detto che ogni tipologia vada bene per l’uso in bagni e cucine.

Chiedete al rivenditore quella più adatta a tali usi specifici, per evitare che il prodotto acquistato si deformi dopo poco tempo dalla posa.

Pulizia

Grazie alla speciale finitura superiore, il laminato resta inalterato per molto tempo e non ha bisogno di una manutenzione particolare. Tuttavia, devono essere seguiti determinati accorgimenti, per evitare che l’usura rovini il prodotto prima del dovuto.

Ad esempio, sarà bene usare sempre dei feltri sotto le gambe dei tavoli e delle sedie, così da non creare delle fastidiose rigature sui listelli. Allo stesso modo, non dovrebbero essere trascinati mobili o carrelli pesanti senza adeguate protezioni.

Se si è usato un pavimento non a posa flottante, ma installato con colla, allora si dovrà provvedere a rimuoverne i residui rapidamente, finita l’operazione di installazione. Per farlo, è sufficiente usare una spugna imbevuta d’acqua, avendo avuto cura di strizzarla molto bene prima dell’uso.

In genere, per la manutenzione quotidiana, si consiglia semplicemente di passare l’aspirapolvere o un apposito panno elettrostatico, magari anche imbevuto di olio minerale, con il quale eliminare la polvere accumulata. Sulle macchie, invece, va sempre passato un panno appena umido con un detergente neutro. Attenzione a diluirlo sempre in acqua.

In commercio se ne trovano anche di appositamente studiati per il laminato. Ciò a cui bisogna prestare particolare attenzione, comunque, è che non si tratti di detergenti con candeggina o ammoniaca, dato che entrambe potrebbero rovinare il foglio superficiale di protezione.

In questo modo, si perderebbe anche l’effetto lucido del parquet in laminato, che si opacizzerebbe senza rimedio. Le macchie più ostinate di pittura, di inchiostro, di catrame o di smalto possono essere rimosse, se secche, con un batuffolo di cotone imbevuto di acetone.

Quelle di cenere vanno via con un po’ di alcol. Il parquet in laminato può essere pulito con acqua, ma sarebbe preferibile diradare i lavaggi, avendo sempre cura di usare uno straccio appena umido o un mocio ben strizzato. Troppa acqua, infatti, potrebbe causare infiltrazioni e incrinare la tenuta del pavimento.

Consigli per risparmiare

Il pavimento in legno laminato è un’opzione molto interessante rispetto ai classici pavimenti in mattonella o in ceramica. Essendo più resistente di quello in legno, risulta essere una buona alternativa economica anche in questo caso. Inoltre, molto ampia è la disponibilità dal punto di vista dei colori e delle fantasie, anche se una scelta specifica, in tal senso, può avere una qualche ripercussione sul prezzo.

Anche il montaggio può essere a cura della ditta presso la quale avviene l’acquisto, ma solitamente il costo aumenta notevolmente, per cui sarebbe meglio procedere da soli, se s’intende comprare il pavimento in laminato anche per avere un maggior risparmio di quanto non si avrebbe con le piastrelle o con il legno tradizionale.

D’altra parte, è sufficiente avere una discreta manualità, scegliere listelli a posa flottante, disporre del tappetino da inserire al di sotto del laminato per attutire il rumore del calpestio e comprare qualche strumento per il fai da te, come ad esempio una piccola sega elettrica (sono molti i produttori che sostengono si possa usare anche una mano, ma noi lo sconsigliamo vivamente per la fatica e per l’imprecisione del taglio).

In linea di massima, il costo di un pavimento in legno laminato varia tra gli 80 centesimi di euro e i 7,00 euro a metro quadro: è bene calcolare sempre una certa quantità di materiale in più, perché è fisiologico dover usare qualche pezzo per angoli o nicchie.

Senza contare che avere del laminato di riserva potrebbe tornarci utile per le rifiniture o anche solo per sostituire un pezzo che dovesse rovinarsi particolarmente con il tempo. Per andare sul sicuro, è sufficiente aggiungere ai metri quadri effettivi un 5-10% in più.

In qualche caso, anche i tempi di consegna influiscono sul prezzo finale: se si è disposti ad aspettare un po’, si può scendere anche del 50% sul prezzo di listino. In genere, tuttavia, è prassi chiedere comunque uno sconto, anche se non potrà mai essere superiore al 15% o al 20% di quanto indicato.

Qualità

Parlare di qualità è importante, anche nel caso di un laminato. Si tratta, infatti, di un prodotto che deve avere una vita piuttosto lunga e, per questo motivo, è giusto avere un occhio attento al rapporto della stessa con il prezzo da pagare. In generale, la prima caratteristica sulla quale si tende a soffermarsi è l’estetica.

Il che ha una sua valenza, ma allo stesso modo è giusto sottolineare come anche la destinazione d’uso e le specifiche tecniche devono avere una propria posizione in classifica, prima di procedere con l’acquisto.

Le domande alle quali ci si sottopone sono davvero numerose, dato che il mercato offre la possibilità di confrontarsi con prodotti molto vari, che vanno dal truciolato al poliuretano, passando per spessori di 7 o di 8 millimetri, finiture in mogano o in faggio, prezzi assortiti.

Ma la qualità di un pavimento in laminato è data da tutto un insieme di caratteristiche, che si presuppone vengano soddisfatte contemporaneamente e che massimizzino le esigenze del cliente.

Un modo abbastanza facile, o quanto meno per standardizzare la valutazione di prodotti differenti, è quello di attenersi alla classificazione europea d’uso, legata appunto alla destinazione del parquet in laminato. Le sigle sono: 21, 22, 23 – 31, 32, 33, ed equivalgono ad altrettante classificazioni d’uso.

Da 21 a 23 si posizionano i laminati che sono adatti alle aree domestiche, mentre da 31 a 33 quelli adatti per zone pubbliche. Un pavimento in laminato con codice 21 sarà adatto alle stanze degli ospiti; il codice 22 corrisponde ad utilizzo moderato in living room e sale da pranzo; il codice 23 sarà perfetto per il laminato che andrà a ricoprire cucina, scale e corridoi.

Definire esattamente il contesto d’uso è importante, perché i diversi tipi di laminato sono pensati per rispondere ad un utilizzo moderato, leggero o costante, dunque si implica che dei listelli adeguati per zone meno soggette al calpestio avrebbero durata certamente inferiore se posizionati, invece, in una zona in cui la frequenza dei passi è molto più elevata.

Publicato: 2010-12-17Da: Redazione

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