Investire in oro

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Perché investire in oro?

L’oro è considerato il metallo prezioso per eccellenza e da sempre accompagna la storia dell’uomo e dei suoi scambi commerciali. Già 2500 anni fa venivano coniate le prime monete d’oro della storia, che per lunghissimo tempo attraversarono i secoli come monete a corso legale riconosciute dagli stati. Sino al secolo scorso, l’intero sistema economico era ancora legato all’oro (il cosiddetto “sistema aureo”) e la moneta circolante era commisurata alle riserve aurifere presenti nella nazione. Attualmente la situazione è molto diversa, dal momento che i sistemi economici statali non risultano più essere legati a doppio filo con la propria disponibilità aurea; ciononostante, l’oro non ha perso la sua importanza ed anzi è uno degli investimenti più sicuri.

Il prezzo dell’oro viene stabilito sulla base dell’andamento dei mercati finanziari e, come tutte le tipologie di investimento, si possono realizzare guadagni o perdite a seconda delle oscillazioni delle valutazioni. La compravendita di oro è un processo interamente slegato dalla risorsa fisica, e che si concretizza in borsa secondo diverse modalità di investimento.

Ecco i principali vantaggi economici dell’investimento in oro:

  • L’oro è un bene rifugio che, a differenza delle valute nazionali, non è suscettibile di grandi oscillazioni.
  • Il valore dell’oro è più o meno stabile nel tempo, anche se solitamente è correlato negativamente con altri settori di investimento come ad esempio la Borsa, le obbligazioni ed i Buoni del Tesoro.
  • L’oro rappresenta una riserva monetaria dalle caratteristiche ottimali: è indistruttibile, universalmente accettata, trasportabile e frazionabile. Il suo valore è inoltre calcolabile in modo semplice ed univoco.
  • L’oro è caratterizzato da una elevata liquidità, ovvero può essere venduto in ogni momento ed in qualsiasi mercato mondiale.
  • L’investimento può essere diversificato (ad esempio, si può acquistare oro fisico, futures, Exchange Traded Commodities (ETC), opzioni o azioni). Gli investitori possono inoltre scegliere di investire una parte del proprio portafoglio in oro, consentendo così di cautelarsi contro le fluttuazioni degli altri settori di investimento.

Investire in oro fisico

L’investimento nel cosiddetto “oro fisico” comporta l’acquisto di monete o lingotti d’oro. Queste metodologie di investimento si basano sul presupposto che l’oro è un bene scarso, il cui valore è relativamente stabile ed affidabile nel tempo. Inoltre, all’atto pratico, l’elevato peso specifico dell’oro fa sì che grandi valori possano essere “condensati” in piccoli volumi, facilmente immagazzinabili e trasportabili.

Le monete d’oro hanno una storia antica che risale addirittura a sei secoli prima di Cristo, e vengono utilizzate praticamente dai tempi in cui venne inventata la tecnica della coniatura. La grande diffusione delle monete d’oro in tutti i periodi storici trova la sua giustificazione nel fatto che il loro valore intrinseco è riconosciuto a livello universale. Mentre un tempo le monete d’oro avevano un valore nominale, al giorno d’oggi queste sono apprezzate in campo collezionistico e come metodo di investimento. Il valore di una moneta d’oro non corrisponde più, come un tempo, al suo valore nominale, bensì al suo valore di mercato che viene calcolato moltiplicando il peso della moneta per la sua quotazione di mercato. A questo conteggio si aggiunge un piccolo spread che rappresenta la quota trattenuta dal venditore dell’oro e che costituisce il suo guadagno. Chi desidera investire in monete d’oro ha la possibilità di scegliere fra molte tipologie, emesse da diversi Stati mondiali.

Un’altra diffusa tipologia di investimento consiste nella compravendita di lingotti d’oro, costituiti da metallo puro (999.9 millesimi di oro). In questo caso è bene precisare che, nonostante nell’immaginario collettivo i lingotti vengano rappresentati come grossi parallelepipedi luccicanti alla “zio Paperone”, la realtà è piuttosto diversa. L’elevato peso specifico dell’oro rendere infatti impossibile ai piccoli investitori acquistare un intero lingotto di diversi chilogrammi di peso. Ecco che dunque esistono tipologie di lingotti più piccole, sorte di “lingottini” che possono essere anche di soli pochi grammi di peso: in questo modo si consentono investimenti accessibili a tutte le tasche.

Investire in futures

Un’altra tipologia di investimento per chi decide di acquistare oro è rappresentata dai futures, uno degli strumenti derivati più diffusi. I futures non sono altro che contratti uniformi a termine che vengono applicati su diversi strumenti finanziari e che, essendo standardizzati, presentano il grande vantaggio di una facile negoziazione in Borsa. Questo tipo di contratto obbliga le parti contraenti allo scambio di un determinato quantitativo di attività finanziarie ad un prezzo definito; tale scambio avviene alla scadenza indicata sul contratto.

Nel caso dei futures sull’oro, il contratto obbliga le due parti a fornire o prendere in consegna una quantità stabilita di oro fisico dalle ben definite caratteristiche di purezza, il cui scambio avverrà al prezzo e nella data stabilita dal contratto. Nella realtà, le cose sono diverse dal momento che sarebbe improponibile per gli investitori pensare di dover effettuare una vera e propria “consegna fisica” dell’oro. Accade dunque che al giorno d’oggi i futures sull’oro siano a tutti gli effetti contratti finanziari acquistabili in Borsa che consentono un investimento a breve o a lungo termine, ma senza il vincolo legato alla materia prima fisica. In questo caso l’investitore non ha a disposizione del ‘vero’ oro, ma titoli che possono essere facilmente scambiati e liquidati.

Esistono diverse tipologie di futures: ad esempio quelli “short” sono relativi all’investitore che crede che il prezzo dell’oro subirà in futuro un ribasso, e che guadagnerà se effettivamente, al momento della chiusura della posizione, si verificherà un simile andamento. Al contrario, esistono tipologie di futures dette “long” che invece si concretizzeranno in un guadagno se l’ipotesi di un rialzo futuro del prezzo dell’oro si realizzerà.

Al momento della scadenza dei futures è la Borsa stessa ad occuparsi della gestione dei guadagni (o delle perdite) per l’investitore. In caso di guadagno, questa somma viene prelevata dal conto di chi aveva stipulato il contratto con l’investitore e direttamente depositata sul conto di quest’ultimo. L’esatto contrario avviene in caso di perdita.

Investire in ETC (Exchange Traded Commodities)

Gli Exchange Traded Commodities o ETC sono strumenti emessi da diverse società finanziarie che riguardano l’investimento in diversi prodotti: materie prime fisiche come argento, platino, palladio e naturalmente oro, ma anche materie agricole, fonti di energia, bestiame e così via.

Il prezzo cui vengono scambiati gli Exchange Traded Commodities varia, sia direttamente che indirettamente, in funzione dell’andamento dello strumento sottostante (detto anche benchmark) dal quale dipende il derivato, e che può essere rappresentato ad esempio da titoli (azioni, obbligazioni…), valute, tassi di interesse, indici di borsa (es. Nasdaq, MIBtel…) o andamento dei fondi comuni di investimento.

Gli Exchange Traded Commodities non distribuiscono alcun tipo di dividendo, e sono quotati nell’ambito delle maggiori borse europee; questa tipologia di strumenti finanziari è di facile accesso ma è bene ricordare che chi investe in ETC deve tenere in considerazione alcuni rischi. Ad esempio gli ETC sono quotati in valuta americana, perciò al variare del cambio euro – dollaro gli investimenti possono subire un deprezzamento. Inoltre il prezzo degli ETC potrebbe scendere a causa di andamenti negativi delle quotazioni, diminuendo perciò il valore del capitale in possesso; a volte, inoltre, accade che se il valore dell’oro è legato ai prezzi futuri (i cosiddetti futures), la sua quotazione attuale non rispecchi il prezzo di mercato corrente (spot).

Per calcolare le performance dell’ETC è necessario tenere in considerazione l’andamento delle quotazioni dell’oro e il deprezzamento (o apprezzamento) dell’euro nei confronti del dollaro americano. Ad esempio, nel caso di un rialzo del prezzo dell’oro pari allo 0.7% cui si affianca un deprezzamento dell’euro pari al +0.75% per l’ETC si avrà un valore della performance giornaliera totale pari a 0.7% + 0.75% = +1.45%. Nel caso contrario, con l’euro in apprezzamento nei confronti del dollaro, si deve applicare il segno “-” e, in questo caso, la performance giornaliera totale risulterà pari a 0.7% – 0.75% = -0.05%.

Investire in opzioni sull’oro

Le opzioni (dette in gergo anche options) sono particolari tipologie di contratto finanziario che attribuiscono al possessore la facoltà di acquistare o vendere il titolo sul quale è scritta l’opzione. Questo titolo non è altro che uno strumento sottostante (vedi paragrafo precedente) che può essere ad esempio un tasso di interesse o un titolo finanziario. Tale compravendita avviene al prezzo di esercizio dell’opzione, detto anche strike price, e può avere luogo entro una particolare data in aggiunta al costo iniziale dovuto alla sottoscrizione o stipulazione dello stesso contratto d’opzione. È importante sottolineare che le opzioni, come suggerisce del resto il nome, garantiscono all’investitore la facoltà di compravendita del titolo ma non l’obbligo: ecco che, dunque, il possessore può decidere se acquistare o vendere il sottostante in qualsiasi momento a seconda della suo vantaggio economico. Proprio per questo motivo le opzioni sono anche definite come prodotti derivati ‘asimmetrici’.

Esistono due tipi di investimento in opzioni sull’oro, basati sulla variazione in positivo o in negativo dl prezzo del metallo prezioso. Le opzioni di tipo “put” si basano su un deprezzamento del valore dell’oro sui mercati, e consentono di guadagnare qualora si verifichi un tale andamento. L’esatto contrario avviene nel caso delle opzioni di tipo “call“, che si basano su un aumento futuro del valore dell’oro.

Per essere più chiari è opportuno fare un esempio di opzione “call”. Se ad esempio l’oro è quotato a 1500 dollari l’oncia, l’investitore può acquistare un’opzione call con prezzo (strike price) a 1700 dollari l’oncia pagando un premio aggiuntivo per questo acquisto. Se prima della scadenza dell’opzione il prezzo dell’oro raggiunge i 1900 dollari l’oncia, l’investitore ha il diritto di costringere la propria controparte a vendere l’oro allo strike price definito (1700 dollari l’oncia), condizione estremamente favorevole dal momento che il prezzo di mercato è più alto di 200 dollari.

Investire in azioni

Un’ulteriore opzione per l’investimento in oro è rappresentata dalla compravendita di azioni di società minerarie (o aurifere) le cui attività riguardano – in toto o parzialmente – l’estrazione di oro. In questo caso l’investitore non ha direttamente a che vedere né con l’oro fisico, né con quello legato a ETC, futures o opzioni, ma si relaziona al prezzo del metallo prezioso in modo indiretto.

Il valore azionario delle società minerarie è dovuta ad una complessa serie di fattori che non si riducono al solo andamento delle quotazioni di mercato dell’oro. Il prezzo delle azioni è infatti influenzato da parametri economici intrinseci alla società come ad esempio costi di gestione, margini di guadagno, debito, solidità del bilancio, redditività e bontà della gestione aziendale. Per una scelta oculata delle società sulle quali investire è quindi necessario avere una buona capacità di analisi per individuare quelle che presentano la miglior combinazione fra questi fattori. Tale capacità di analisi certamente non si improvvisa e, in mancanza di esperienza, l’investitore dovrebbe appoggiarsi a professionisti del settore economico e finanziario. La scelta ottimale di questi titoli può anche, in alcuni casi, superare (in termine tecnico, sovraperformare) il prezzo dello stesso oro sui mercati internazionali.

L’investimento in azioni può tuttavia essere molto rischioso per l’investitore, poiché legata ai bilanci delle società estrattive ed alla loro capacità di garantire una estrazione di metallo prezioso continua ed economicamente vantaggiosa. I titoli delle compagnie minerarie spesso soffrono di una estrema volatilità ed il loro andamento di mercato è caratterizzato da ampie oscillazioni sia verso l’alto che verso il basso. Inoltre è può accadere che il solo crollo del valore delle azioni di una società quotata in borsa trascini al ribasso l’intero settore. Fra le maggiori società aurifere e minerarie troviamo il colosso anglo-australiano Rio Tinto, l’australiana BHP Billiton e la brasiliana Vale S.A.

Publicato: 2011-09-15Da: Redazione

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