Prestiti Inpdap

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Servizi e finanziamenti erogati

L’INPDAP è l’Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica, un ente pubblico non economico operante in Italia dal 1996. Questo ente si occupa della gestione separata dei trattamenti di pensione, sia per i dipendenti statali che per tutte le persone i quali trattamenti pensionistici sono a carico dello Stato.

Oltre alle funzioni legate al settore pensionistico, l’Inpdap si occupa anche di altre attività come ad esempio servizi di carattere creditizio e sociale. Per quanto riguarda queste forme di assistenza, l’Inpdap concede prestiti, mutui e piccoli crediti a dipendenti pubblici (sia in servizio che in pensione) ed ai loro parenti più stretti.

I finanziamenti concessi presentano tassi agevolati, e vengono erogati direttamente dall’Inpdap oppure da società finanziarie ed istituti bancari convenzionati. L’Inpdap è infatti dotato di un proprio Fondo credito, ovvero la “Gestione unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali” la cui funzione è quella di erogare i finanziamenti. Tale Fondo credito è sostenuto dalla contribuzione versata dagli iscritti all’Inpdap, che è obbligatoria, ma anche dalla contribuzione di lavoratori e pensionati che vi aderiscono volontariamente.

Iscrizione al Fondo credito dell’Inpdap

Attraverso l’iscrizione al Fondo credito dell’Inpdap è possibile usufruire di diversi servizi ed agevolazioni. Innanzitutto gli iscritti possono accedere a tutte le tipologie di prestazioni creditizie, siano esse direttamente erogate dall’Inpdap o da soggetti terzi convenzionati. Inoltre anche la particolare categoria dei pensionati Inpdap può accedere a prestazioni come, ad esempio, piccoli prestiti, prestiti pluriennali diretti oppure ancora mutui ipotecari.

Diverse novità sono state introdotte nell’ottobre 2011, e riguardanti l’erogazione di prestiti e mutui alle persone iscritte alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.
Ecco quali sono le novità previste riguardanti i prestiti:

  • viene introdotto un “piccolo prestito” di durata quadriennale;
  • diventa possibile chiedere un prestito per l’acquisto di una prima casa per i propri figli maggiorenni, anche se questi non sono iscritti all’Inpdap;
  • si introduce una rimodulazione dei tetti previsti per i prestiti, con modifiche ed aumenti che tengono conto della situazione familiare di ciascun iscritto.

Informazioni più dettagliate riguardo ai prestiti ed ai regolamenti specifici si possono trovare sul sito ufficiale dell’Inpdap.

Piccolo prestito

Il piccolo prestito consiste, come dice il nome, nell’erogazione di una limitata somma di denaro della quale il richiedente ha bisogno per “improvvise e urgenti necessità”. L’erogazione di tale prestito viene concessa in base alla disponibilità di bilancio prevista annualmente dall’Inpdap.

Il rimborso di questi piccoli prestiti è variabile, e può avvenire in 12, 24, 36 oppure 48 rate. Ciascuna rata è costituita da una quota capitale e da una quota interessi. Possono richiedere un piccolo prestito solo i dipendenti e i pensionati pubblici che risultano iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.

Nel dettaglio, gli importi possono riguardare:

  • prestiti annuali: è possibile chiedere un importo, da restituire in 12 rate mensili, pari ad una mensilità media netta di stipendio o pensione. Se il richiedente non ha altre trattenute in corso è consentito chiedere un prestito sino a due mensilità;
  • prestiti biennali: è possibile chiedere un importo pari a due mensilità, da restituire in 24 rate mensili. Le mensilità richieste possono arrivare a quattro, nel caso il richiedente non fosse gravato da altre trattenute;
  • prestiti triennali: si può chiedere un prestito pari a tre mensilità (fino a sei, nel caso non ci fossero altre trattenute) che devono essere restituite in 36 rate mensili;
  • prestiti quadriennali: la soglia massima prevista per il prestito è di quattro mensilità medie nette (sino a otto in assenza di altre trattenute in corso), da restituire in 48 rate mensili.

Per queste tipologie di prestito il Tasso di interesse nominale annuo (TAN) è pari al 4.25%, mentre le spese di amministrazione sono calcolate allo 0.50%.

Prestiti pluriennali diretti

I prestiti pluriennali diretti dall’Inpdap consistono nell’erogazione di una somma di denaro che viene richiesta da un dipendente o da un pensionato pubblico, purché iscritto alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Tale somma può essere richiesta per far fronte a necessità di tipo personale o familiare, a patto che le stesse siano documentate. Per poter accedere a questo tipo di prestito, inoltre, è necessario che gli iscritti abbiano almeno quattro anni di anzianità di servizio utile ai fini pensionistici, e quattro anni di versamenti contributivi alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.

Un prestito pluriennale diretto può avere una durata massima quinquennale oppure decennale; in questi casi l’importo erogato deve essere restituito, rispettivamente, in 60 o 120 rate mensili. Ciascuna di queste rate non deve eccedere un quinto dello stipendio (o della pensione) percepito dal richiedente.

Il Tasso di interesse nominale annuo (TAN) è pari al 3.50%, mentre le spese di amministrazione sono quantificate nell’ordine dello 0.50%. Nel secondo mese successivo alla concessione del prestito ha inizio il rimborso rateale dello stesso.

Grazie al prestito pluriennale diretto è possibile, ad esempio, ottenere un finanziamento per l’acquisto della prima casa di un figlio maggiorenne, anche se lo stesso non è iscritto all’Inpdap. È bene ricordare che per gli iscritti all’Inpdap che possiedono contratti a tempo indeterminato non ci sono particolari vincoli, mentre ne esistono per i richiedenti con contratto a tempo determinato. Questi ultimi infatti possono ottenere prestiti estinguibili solamente entro il periodo di validità del loro contratto. A garanzia della restituzione dell’importo erogato dall’Inpdap, per tutti i richiedenti è inoltre stabilito l’obbligo di cedere il Trattamento di Fine Rapporto (TFR).

Prestiti pluriennali garantiti

A differenza dei precedenti, i prestiti pluriennali garantiti dall’Inpdap vengono erogati da istituti di credito e società finanziarie convenzionate. Questa particolare tipologia di prestito può essere richiesta per tutelarsi contro rischi come ad esempio il decesso prima dell’estinzione della cessione, la riduzione dello stipendio del richiedente oppure la cessazione del contratto senza che esso abbia dato diritto alla pensione.

Possono richiedere un prestito pluriennale garantito gli iscritti alla Gestione unitaria per le prestazioni creditizie e sociali, a patto che siano attualmente in servizio e che abbiano maturato almeno quattro anni effettivi ai fini pensionistici. Nel caso di invalidi civili, mutilati di guerra o persone decorate al valore militare quest’ultima soglia è ridotta a soli due anni.

La durata di questa tipologia di prestito può essere di cinque o di dieci anni, con restituzione dell’importo rispettivamente in 60 o 120 rate mensili. Qualora il richiedente avesse un contratto a tempo determinato, la durata massima del prestito pluriennale garantito Inpdap non può superare la scadenza del periodo lavorativo previsto.

L’importo del tasso di interesse a scalare viene stabilito autonomamente da ciascun istituto di credito o società finanziaria che eroga il prestito. È comunque obbligatorio specificare in modo chiaro il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) applicato, che deve essere confrontato con i tassi medi pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale dal Ministero del Tesoro. Inoltre sul prestito gravano le spese di amministrazione di chi eroga il credito, uno 0.50% che deve essere versato all’Inpdap per le proprie spese di amministrazione ed un premio compensativo per il rischio di insolvenza. Quest’ultimo viene calcolato nella misura dell’1.5% nel caso dei prestiti di durata quinquennale, e al 3% per quelli di durata decennale.

Publicato: 2012-02-10Da: Redazione

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