Calandra

Categoria: Archivio Macchine Industriali
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Funzionamento

Il materiale passando tra i due cilindri rotanti della calandra, viene compresso e disteso sotto forma di pellicola o nastro che assume lo spessore della luce esistente tra i due cilindri. Inoltre, generalmente, le superaci del nastro uscente riproducono quelle dei due cilindri.

Secondo lo scopo e la natura del materiale da trattare vengono impiegate calandre le cui caratteristiche costruttive sono differenti. Varia il numero dei cilindri (2, 4, 12, 18), la larghezza di tavola, il diametro dei cilindri stessi, la natura del materiale di composizione o di rivestimento, la pressione esercitata, la velocità di lavoro, ecc. Talvolta i cilindri possono anche essere riscaldati, a vapore o elettricamente.

Applicazioni

Le calandre vengono impiegate, ancorché con forme, dimensioni e caratteristiche costruttive diverse, nell’industria della carta, della gomma, dei tessuti, delle materie plastiche, dei metalli.
Nell’industria della carta vengono usati tre tipologie:

  • presse: sono costituite da una coppia di cilindri ad assi paralleli. Fanno parte, in genere, della macchina continua. Hanno lo scopo di comprimere il nastro di carta in formazione, aumentarne la densità, quindi la compattezza e migliorare le caratteristiche della superficie. Si hanno perciò: presse umide, presse «offset», presse collanti.
  • liscia: al termine della macchina continua si trova normalmente la cosiddetta liscia di macchina che è una calandra formata da 4, 6 o 8 cilindri, tutti in ghisa fusa in conchiglia con la superficie speculare, a differenza della calandra vera e propria ove invece i cilindri sono alternativamente in ghisa e in materiale più morbido. La liscia ha lo scopo di comprimere la carta, ridurre le asperità superficiali e renderla più liscia.
  • satina: è una tipologia molto semplice composta di soli 2 cilindri molto robusti in ghisa e serve per lucidare carte e cartoncini a fogli. Questi vengono sovrapposti da 2 a 10 o 12 a seconda del loro spessore intercalati con altrettante lamiere di zinco (o di altro materiale idoneo) lucide.Il pacchetto viene ripetutamente fatto passare più volte tra i cilindri fino ad ottenere la superficie della carta con il lucido desiderato. La satina è oggi praticamente in disuso.

Supercalandra

Viene chiamata così seguendo la dizione americana che chiama calandra la liscia di macchina. Lo scopo principale è quello di lucidare la carta in bobina. Consta di un gran numero di cilindri (12 — 18) ad assi paralleli sovrastanti e guidati a mezzo di una robusta incastellatura (spalle). Sui perni del cilindro di testa viene esercitata la voluta pressione a mezzo di stantuffi serviti da una centralina oleodinamica. I cilindri sono alternativamente in ghisa lucida e rivestiti in lana o cotone fortemente compressi. Un po’ oltre la metà della macchina si trovano i due cilindri gemelli, entrambi in lana o cotone, sicché la faccia del foglio che prima toccava i cilindri in ghisa, prosegue la strada toccando i cilindri in lana e viceversa. Questo accorgimento ha l’intento di rendere le due facce del foglio il più possibile eguali come levigatura e lucido.

Il foglio svolgentesi dalla bobina viene fatto passare tra le molte coppie di cilindri e durante il cammino la carta viene talvolta fatta uscire e rientrare con l’ausilio di cilindretti guidacarta. Ciò permette di umidificare il foglio mediante getti di vapore. Infatti il foglio di carta assume brillantezza solo se prima della calandratura ha un forte contenuto di umidità. Inoltre la particolare forma dei cilindretti permette di distendere il foglio evitando pieghe o grinze. Le calandre per carta assumono particolari caratteristiche costruttive a seconda dei tipi di carta. Le principali varianti sono: rivestimento dei cilindri (carta lana, carta cotone, carta amianto); possibilità di riscaldare i cilindri metallici, numero dei cilindri,forza esercitata sull’unità di lunghezza della linea di contatto.

Publicato: 2010-04-03Da: Redazione

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