Diventare Personal trainer

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Caratteristiche di un personal trainer

Il personal trainer è un professionista del settore del fitness che lavora in stretto contatto con il proprio cliente allo scopo di fornirgli un supporto personalizzato sia tecnico che motivazionale. Sono infatti molte le persone alle quali non basta iscriversi in palestra e ricevere qualche sporadico consiglio dal personale che lavora in sala, ma che sentono la necessità di sentirsi più seguiti. Il personal trainer è in grado di sviluppare un programma di allenamento mirato al raggiungimento degli obiettivi specifici che il cliente si è prefissato.

Questi obiettivi possono essere molto diversi da persona a persona. Ad esempio alcuni clienti si rivolgono ad un personal trainer per perdere peso e raggiungere una forma fisica più tonica e snella; è questo il caso di molte clienti di sesso femminile. Fra gli uomini, una motivazione piuttosto comune – oltre a quella del dimagrimento – è lo sviluppo di grandi masse muscolari per ottenere un corpo scolpito e dall’aspetto attraente. Il personal trainer è molto utile anche nel caso di persone che praticano attività sportive, sia a livello amatoriale che professionistico, e che necessitano di una preparazione mirata basata su programmi di allenamento personalizzati.

Il personal trainer è in grado di sottoporre il proprio cliente a una valutazione funzionale, che rappresenta il primo passo per conoscere la forma fisica e le prestazioni del soggetto. Questo aspetto è di basilare importanza dal momento che, valutando in modo approfondito e metodico le caratteristiche del cliente, è possibile strutturare un piano di allenamento in grado di colmare le lacune presenti e migliorare progressivamente le prestazioni e l’aspetto fisico.

Le attività del personal trainer

Il personal trainer lavora fianco a fianco con il proprio cliente e questo rappresenta un importantissimo stimolo dal punto di vista motivazionale. Accade infatti molto spesso che le persone si iscrivano in palestra ma poi rapidamente perdano il loro entusiasmo iniziale perché si allenano da sole, senza essere particolarmente seguite se non nel caso di istruttori di sala particolarmente solerti. In questo caso i tassi di abbandono sono molto alti. Avere invece accanto a sé una persona competente che segue passo passo gli allenamenti è un continuo stimolo nell’impegno e nel “fare bene”, e oltretutto invoglia alla frequentazione della palestra.

Fra le attività del personal trainer non vi è solo il seguire il cliente dal punto di vista tecnico e dell’esecuzione dei movimenti, ma anche e soprattutto un supporto per quanto riguarda gli aspetti emotivi e motivazionali. Un buon personal trainer è in grado di stimolare il cliente, invogliarlo all’impegno ed alla costanza e fidelizzarlo nella frequentazione della palestra.

Oltre a questo, il lavoro del personal trainer si concentra anche su aspetti non direttamente correlati con l’attività fisica, come ad esempio lo stile di vita della persona. Può infatti accadere che una attività fisica di buon livello venga poi vanificata da stili di vita non salutari e poco consoni con il concetto di “star bene”. Ecco che dunque il personal trainer è in grado di fornire utili consigli e indicazioni di massima per quanto riguarda ad esempio l’alimentazione, che rappresenta il presupposto fondamentale per il conseguimento degli obiettivi legati alla forma fisica.

Requisiti fondamentali

Molte persone si “spacciano” per personal trainer, senza tuttavia averne alcun diritto. Questa attività professionale infatti non si improvvisa, ma è basata sullo studio approfondito di tutto quel che riguarda gli aspetti fisici, biologici e prettamente tecnici connessi con l’attività sportiva. Anche se molto si può imparare dall’esperienza diretta nel campo del fitness, è bene diffidare da chi non è in possesso di un attestato di formazione specifico dal momento che non ci sono garanzie sul suo livello di preparazione teorico.

Solitamente i personal trainer sono in possesso di un diploma dell’ISEF (che una volta era l’Istituto Superiore di Educazione Fisica), che attualmente è stato sostituito dalla facoltà di Scienze Motorie. Questi diplomati o laureati hanno seguito un ulteriore corso di specializzazione oppure un master legato alle scienze dello sport. Non è però un requisito indispensabile possedere una laurea nel settore: si può diventare personal trainer anche dopo aver frequentato un corso specifico, ad esempio relativo ad una particolare disciplina sportiva. È questo il caso, ad esempio, di istruttori di nuoto, tennis, arti marziali, pilates, pesistica, e così via.

Oltre allo specifico attestato formativo, il personal trainer dovrebbe essere in possesso anche di un certificato di partecipazione ad un corso di primo soccorso e rianimazione, dal momento che durante un allenamento potrebbe sempre verificarsi una situazione di emergenza per il cliente.

Non deve mancare al personal trainer, infine, anche una buona base medico-scientifica riguardante elementi di fisiologia e di funzionamento del corpo umano, che comprenda anche uno studio accurato delle eventuali patologie che potrebbe presentare il cliente. Non di rado, infatti, chi sente la necessità di farsi seguire da un personal trainer è una persona che soffre di un qualche problema di salute (es. scoliosi, dorso curvo, osteoporosi, problemi articolari, e così via) che quindi ha bisogno di una preparazione atletica su misura che tenga conto delle sue difficoltà e, magari, possa aiutare a migliorare la sua qualità di vita.

Formazione per diventare un personal trainer

Se si prova a cercare su un qualsiasi motore di ricerca qualche informazione riguardo ai corsi per diventare personal trainer, si potrebbe rimanere stupiti dal grandissimo ventaglio di opzioni disponibili. Non tutte, però, si equivalgono: fra i molti percorsi formativi, solo alcuni meritano di essere presi in considerazione per la loro serietà.

Un requisito importante – ma non indispensabile – è il diploma ISEF oppure la laurea in Scienze Motorie. In aggiunta a questo, prima di scegliere un ulteriore corso di formazione è indispensabile informarsi sull’organizzazione che vi sta dietro: non sempre un corso che di facciata appare valido e ben strutturato in realtà corrisponde poi al profilo tecnico lasciato intendere. È bene fidarsi solo delle organizzazioni che da anni operano nel settore, invece che di nuove realtà dalle origini indubbie e che sfruttano magari immagini di testimonial famosi per attirare iscrizioni.

L’organizzazione che si occupa della formazione dovrebbe essere possibilmente conosciuta a livello italiano, meglio ancora se sul piano internazionale: in questo modo si ha la certezza della serietà e della professionalità della struttura.

Una buona scuola di formazione dovrebbe essere organizzata, o perlomeno, essere riconosciuta dal CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) che, nel nostro Paese, rappresenta il più alto punto di riferimento della pratica sportiva. Attenzione, però, perché il fatto di essere una scuola “riconosciuta” non necessariamente significa che i corsi erogati siano di elevato livello: una società può infatti avere conseguito il riconoscimento per meriti sportivi che nulla hanno a che vedere con i meriti didattici.

Una volta individuata un’organizzazione che si distingue dalle altre per serietà e competenza, bisogna informarsi sulle caratteristiche del corso e sulla sua qualità dal punto di vista didattico. Prima di iscriversi è quindi bene esaminare con attenzione l’offerta formativa del corso che, per essere serio e valido, deve abbracciare molti diversi aspetti.

Gli argomenti affrontati del corso devono essere molti, spaziare in un’ottica a 360° e comprendere elementi di biologia, anatomia umana, fisiologia, metabolismo, ai quali accostare tematiche più “tecniche” rappresentate da pianificazione degli allenamenti, modalità di sviluppo delle qualità dell’individuo (es. forza, velocità, resistenza, potenza, ipertrofia…), metodologie di allenamento, qualità e quantità dei carichi di lavoro, unitamente ad elementi per la valutazione funzionale cui ricorrere prima, durante e dopo l’attuazione dei piani di allenamento.

Va da sé che, per affrontare con dovizia di particolari tutte queste complesse tematiche, un corso per diventare personal trainer non si può esaurire nel giro di poche lezioni. Più sono gli argomenti contemplati dal programma e più il corso si prolungherà nel tempo. Solitamente è bene diffidare dai corsi si durata inferiore ai 10 incontri: una preparazione teorica di un certo livello dovrebbe durare almeno 15-20 lezioni. Alcune scuole offrono addirittura dei corsi online per studiare da casa: ecco un buon motivo per scartarle. Non si può infatti paragonare nel modo più assoluto uno studio “fai da te” con le spiegazioni di un insegnante cui chiedere consigli e porre domande.

Gli esami e l’aggiornamento

Dopo aver seguito le lezioni teoriche e pratiche contemplate nel programma del corso, i candidati devono superare un esame finale nel quale dimostrare di aver appreso e di saper padroneggiare le informazioni ricevute. Solitamente per essere ammessi a questo esame bisogna aver frequentato un numero minimo di ore (in genere l’80% del totale).

Nel caso di scuole “serie” l’esame è tutt’altro che una passeggiata: si tratta solitamente di una prova scritta cui segue una dimostrazione pratica; in alcuni casi viene anche richiesto di portare una tesina su un argomento a scelta, e di aver frequentato un tirocinio pratico presso una palestra o un’organizzazione sportiva durante la frequentazione del corso.

Una volta conseguita la qualifica di personal trainer, non si smette certo di studiare. Comincia infatti la parte più difficile, ma anche più stimolante, che consiste nell’affrontare situazioni “vere” e clienti “veri”, imparando ad approcciarsi e ad allargare sempre di più le proprie competenze. Nei primi periodi, per imparare si consiglia di affiancarsi a un personal trainer esperto.

Le organizzazioni serie obbligano i personal trainer a seguire corsi di aggiornamento periodici (ad esempio una o due volte all’anno) che consentono di mantenersi sempre al passo con le ultime novità e di rivedere le tematiche già note. Questi corsi di aggiornamento rappresentano una garanzia di serietà: può anche accadere che l’organizzazione rimuova dal suo albo il nominativo dei personal trainer che, una volta conseguito il titolo, non frequentano gli aggiornamenti obbligatori.

Publicato: 2012-04-04Da: Redazione

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