Minimoto

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Guida all’acquisto di una minimoto

Sul mercato delle minimoto – come avviene per le delle sorelle due ruote "maggiori" – l’Italia è all’avanguardia e primatista sia in termini di motori che di uomini, potendo contare su una cultura motociclistica che è ormai da anni vanto e marchio della nostra penisola. Questa guida è la naturale conseguenza di un mezzo di locomozione che nel nostro Paese sta prendendo sempre più piede.

Perchè acquistare una minimoto

Molte persone, trovandosi di fronte alla visione di un ragazzo in sella ad una minuscola minimoto percepiscono una sensazione di straordinaria scomodità. Effettivamente, soprattutto coloro che non sono avvezzi a stare sulle due ruote, faticano a pensare che a si possa stare in equilibrio sopra una moto "stile pony" e riuscire anche a divertirsi.

Nella realtà dei fatti, provate a proporre un giro in minimoto (solo in pista, ovviamente) ad un appassionato di motociclette: vi risponderà facendo i salti di gioia, e ovviamente sarà disposto a spendere una discreta cifra per impreziosire il suo garage con una piccola due ruote da competizione. Qui entra in gioco la conoscenza di chi acquista, unita a qualche buon consiglio per non incorrere in brutte esperienze.

La minimoto è un veicolo a due ruote di minime dimensioni (in media non superano il metro di lunghezza e i 50/60 cm di altezza), priva di permesso pubblico di circolazione e dunque utilizzabile solo nelle piste e negli autodromi convenzionati. Un prodotto di nicchia che una sua storia, una sua meccanica e le sue marche (le storiche e le new entry) e che non deve per nessun motivo essere considerato un giocattolo: il due tempi delle più famose minimoto fa volare il mezzo fino a 100 km/h, molto più che il suo famoso antenato triciclo!

Perchè i bikers di tutto il mondo si siano appassionati sempre di più nel corso degli anni al mondo delle minimoto è molto facile spiegarlo: i grandi campioni sono passati in sella ad uno di questi piccoli bolidi prima di affermarsi a livello internazionale. Valentino Rossi è tra questi. Gli esperti di questo mondo identificano spesso la minimoto come il mezzo sul quale si fa scuola: il veicolo di allenamento con cui fare esperienza prima del grande salto sui cavalli di razza.

Minimoto story: vittorazi

Prima del marchio Vittorazi nessuno in Italia aveva mai avuto a che fare con una minimoto. Secondo il sito minimotorevolution.com, fu proprio una Vittorazi la prima minimoto di Valentino Rossi: in ogni caso, la casa di Vittoriano Orazi – dalla crasi del suo nome è nato il marchio – cominciò a cavallo degli anni ’80 e ’90 a produrre minimoto per il mercato italiano. Il sucesso non tardò ad arrivare vista l’esperienza e le tecnologie messe in campo.

Se Vittorazi ha rappresentato per anni il mercato delle minimoto praticamente da solo, il motivo risiede proprio nella notevole competenza dei meccanici, degli ingegneri e dei tecnici della casa motociclistica.
Le dimensioni delle Vittorazi portano sotto media quelle della maggiorparte delle minimoto: se questo sport è davvero per pochi, le Vittorazi sono per pochissimi. Il concetto di scomodità – e quindi di sfida – fa il suo compimento guardando sfrecciare i bikers sulle minimoto Vittorazi: un sorriso alla forza di gravità e alle comuni leggi di equilibrio.

Dal 2001 le Vittorazi sono meglio conosciute come ATM, perchè la casa ha cambiato sede e marchio: resta intatta la filosofia innovatrice del padre delle minimoto, che ha regalato l’opportunità ai motociclisti di tutta Italia di cimentarsi con questi preziosi gioielli di industria motoristica. Da Vittorazi si sono via via ispirate le altre case di produzione che oggi sono protagoniste sul mercato.

In questo campo – come quelle delle sorelle due ruote "maggiori" – l’Italia è all’avanguardia e primatista sia in termini di motori che di uomini, potendo contare su una cultura motociclistica che è ormai da anni vanto e marchio della nostra penisola. Per chi intende acquistare una minimoto, con Vittorazi si può andare sul sicuro, ma è difficile sbagliare considerata la qualità dei prodotti di tutte le case italiane, tra cui l’ultima nata, la Martini Racing Minibike, di cui parliamo di seguito.

Martini racing minibike e il futuro delle minimoto

Il progetto (Settembre 2007) ha poco più di due anni, la commercializzazione ufficiale deve ancora spegnere le due candeline: stiamo parlando di una delle case produttrici di minimoto più giovani d’Italia, la Martini Racing MiniBike. L’entusiasmo è tanto ed è un segnale positivo, un dato che interessa il mercato di questo prodotto: nuove case produttrici portano nuovi clienti e aumento di fatturato investimenti. Buone notizie, dunque, per chi vuole acquistare la sua prima minimoto! La concorrenza è agguerrita e i prezzi si stanno abbassando.

Per chi vuole intraprendere questo mercato, queste sono ottime notizie. Da tener presente che maggiore sarà la competività in fase di offerta, maggiore dovrà essere l’attenzione dell’acquirente in fase di scelta per evitare acquisti pessimi che si rivelerebbero soltanto un costo in più. Esiste la possibilità che un buon numero di mezzi di scarto vengano reintrodotti sul mercato a danno dei meno esperti. Il consiglio che ripetiamo è quello di non acquistare una minimoto senza le necessarie conoscenze e la fondamentale consulanza di persone esperte del settore.

Il futuro delle minimoto è roseo perchè la nuova generazione ha alle spalle decenni di esperienza maturati dai grandi marchi e può mettere a frutto le ultime scoperte tecnologiche. Dal canto suo, chi acquista deve giocoforza tenersi aggiornato per non rischiare di comprare nel 2007 una minimoto degli anin 80 venduta per nuova.

Gli ottimi risultati di vendite e fatturato delle case di produzione hanno portato ad una leggera contrazione dei prezzi che continueranno presumibilmente ad abbassarsi. Per il prossimo anno (2008) sono in uscita nuovi modelli per quasi tutte le case produttrici, che sostengono la passione crescente dei bikers per questo piccolo grande mezzo offrendo opportunità scontate nei periodi di saldo. Gli anni a venire saranno probabilmente caratterizzati dall’entrata in gioco di altre realtà che seguiranno la Martini Racing Minibike e amplieranno la gamma di scelta degli appassionati.

Scegliere la minimoto per grandi e piccini

Per sfrecciare sulla nostra minimoto dobbiamo fare attenzione, in fase di acquisto, ai dettagli. Possibilmente, se non siamo grandi esperti, dovremmo consultarci con qualche nostro conoscente appassionato di moto (o leggere questa guida!) e farci accompagnare per le valutazioni del prodotto.
Per l’acquisto di una minimoto non è tanto la tipologia di motore a dover preoccupare (la quasi totalità dei mezzi viaggia con un classico due tempi) e tantomeno il tipo di raffreddamento (ad aria per i mezzi meno potenti, a liquido per i mini-bolidi) ma piuttosto la provenienza.

Le case asiatiche stanno infatti aggredendo il mercato europeo, ma il gap in termini di sicurezza e affidabilità è ancora alto. Meglio affidarsi, per adesso, ad una storica italiana piuttosto che ad un’innovativa cinese o giapponese. Esistono poi dei prodotti specificatamente orientati al mondo dei più piccoli. Parlando di esperienza e della possibilità di farsi le ossa, un appunto è necessario per chi volesse far avvicinare i bambini a questo sport: esistono modelli di minimoto con motore elettrico che viaggiano a velocità ridottissime e possono rappresentare un buon viatico per far compiere i primi passi ai più piccoli, facendoli avvicinare al mondo delle due ruote riducendo i rischi e la pericolosità intrinseca di questi veicoli.

Ovviamente è necessario ricordarsi sempre che nessun mezzo di locomozione può essere considerato alla stregua di un giocattolo. Tenere a mente questo è la prima regola per evitare distrastri. Chi acquista una minimoto lo fa per passione personale e perchè ha intenzione di dedicare tempo alla vettura e a fare esperienza su di essa. Se decidete di acquistare una minimoto elettrica per far correre i vostri bambini, ricordatevi sempre che anche a velocità ridottissime e in luoghi dove il pericolo sembra lontano, non ci vuole molto a causare un incidente. E il casco non va mai dimenticato.

Il rodaggio: le regole per non danneggiare il motore

Non ci si può esimere, pur nella redazione di una guida all’acquisto – non dedicata all’utilizzo – di spendere qualche parola in più sulla fase post-vendita, ovvero il rodaggio. La delicatezza dei piccoli congegni delle minimoto trasforma questa fase da semplice routine ad un elenco di regole ferree dalle quali è consigliabile non transigere. La fase di rodaggio è da considerarsi chiusa dopo i primi 30/40 km di utilizzo.

In questo periodo è necessario utilizzare una miscela 25:1 e tenersi lontani dal massimo dei giri. Dopo i primi tre rifornimenti, una completa revisione del mezzo anticiperà obbligatoriamente il passaggio ad un miscela 50:1 . Un controllo in più è meglio di un controllo in meno. Non fatevi abbindolare da venditori troppo frettolosi che vogliono appiopparvi minimoto già rodate.

Qualunque mezzo, per essere sicuri del proprio acquisto, andrebbe smontato pezzo per pezzo prima di essere utilizzato su pista: le minimoto, grazie alla loro maneggevolezza, si adattano bene a questo tipo di controllo e vi forniranno un’occasione imperdibile per approfondire le vostre conoscenze e sapere esattamente su che tipo di minimoto balzerete in sella.

Non abbiate paura di fare richieste e domande al venditore riguardo ai particolari del mezzo: consumi, tenuta di strada, usura delle gomme, manovrabilità. Pretendete ovviamente una prova su strada per saggiare le caratteristiche del motore e quelle aerodinamiche. Non esitate a restituire il mezzo se non vi sentite a vostro agio.

Una volta che avrete optato per l’acquisto e portato a termine il rodaggio, se volete correte utilizzate le piste convenzionate o alla peggio luoghi non frequentati a dedicati dalla cittadinanza alle corse di minimoto. Molti appassionati, come avviene per le moto da strada organizzano ritrovi e raduni in tutta Italia. Questi incontri danno modo ai possessori di minimoto di confrontarsi e aggiornarsi sulle ultime novità. Dopo l’acquisto di una minimoto potrete parteciparvi per non farvi scappare nessuna occasione di prendervi cura del vostro mezzo.

Costi di una minimoto: non fidatevi solo di internet!

Acquistare una minimoto non è come acquistare un tostapane. Questa guida potrà essere considerata più o meno esaustiva, ma il capitolo sicurezza merita ben altri approfondimenti. Trovate degli spunti necessari per proseguire nella vostra ricerca, ma ricordatevi che i mezzi a due ruote meritano una cura e una manutenzione, fin dall’inizio, che prevarica ogni consiglio all’acquisto. E’ sconsigliabile, quindi, acquistare una minimoto su Internet. Dovrete per forza di cose toccare con mano prima di decidere!

Internet può esservi utile per saperne di più su questo settore, aiutarvi a comprendere i particolari e i dettagli dei vari mezzi notandone le differenze. Ma nulla può sostituire la prova su strada, il poter maneggiare un mezzo e averlo di fronte agli occhi.

Inoltre, ricordatevi che non esistono prezzi mini per le minimoto. Ogni singola minimoto ha un suo prezzo, determinato dalla data di produzione, dall’eventuale usura in caso di usato, dalla provenienza dei singoli pezzi (ponete attenzione a questo aspetto: se acquistate una Vittorazi dovete pretendere una Vittorazi, non un assemblamento di pezzi di provenienza dubbia o sconosciuta).

Per le minimoto elettriche potete considerare poche centinaia di euro – ma anche meno – e far scorazzare i vostri bambini in giardino facendoli sentire dei piccoli ValeRossi. In caso di minimoto da pista, non si scende sotto i tre zeri e il numero davanti difficilmente sarà "1". Per risparmiare, andate alla ricerca dell’affare (ma prevedete un semestre di letture e approfondimenti, partendo da qui!) oppure affidatevi ad un amico onesto.

Anche per le minimoto infatti vale il discorso che si affonta spesso in sede di decisione di acquisto: risparmiare oggi e accontentarsi spesso significa portarsi a casa un mezzo difettoso o bisognoso di notevole cura e manutenzione. Meglio un usato sicuro o addirittura un nuovo, piuttosto che un presunto affare che metta a rischio la vostra sicurezza e quella degli altri.

Publicato: 2010-04-03Da: Redazione

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