Modellismo elicotteri

Categoria: Archivio Collezionismo
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Caratteristiche

Aeromodellismo, ferromodellismo, automodellismo, navimodellismo ed elimodellismo: ecco alcune delle tipologie del modellismo, considerando solo i mezzi di trasporto. Quello che qui ora analizzeremo è l’elimodellismo. Anzitutto, partendo dalla forma di questi piccoli elicotteri, questa è del tutto simile a quelli più grandi: presentano due o quattro pale disposte ortogonalmente che permettono al modellino di com-piere svariati movimenti, a destra, a sinistra, sopra, sotto e anche la rotazione attorno all’elica, così da potersi muovere in spazi molto piccoli, proprio come gli elicotteri.

Non dobbiamo però pensare che le misure più piccole semplifichino di molto la sua guida: la complessità e le difficoltà di movimento dei modelli più grandi possono essere riscontrate anche con i modellini. Imparare a guidare uno di questi modellini è quindi un’operazione alquanto complessa. Il principio su cui tutto il modellismo degli elicotteri è basato sull’idea di un nostro illustre predecessore: Leonardo Da Vinci. Sua infatti è stata l’idea dell’ala rotante applicata anche agli elicotteri più propriamente detti. Non a caso proprio in Italia sono presenti numerosi centri in cui è possibile imparare a guidare questi modelli in tutta sicurezza.

Sono anche molti i tornei agonistici di questa disciplina che si tengono nel nostro paese e fuori e che vedono schierarsi nostri praticanti contro campioni di livello mondiale. La grande diffusione di questo tipo di modellismo è dovuta a diversi fattori: oltre alla già sovra citata ampia diffusione dei campi di addestramento, è fondamentale l’espansione dei comandi digitali, dei motori elettrici e dell’alimentazione a batterie.

I comandi digitali hanno portato a una notevole semplificazione della maneggevolezza del modellino. A rendere più difficile la guida si inserisce il discorso patente: per alcuni modelli infatti può esser necessario entrare in possesso di un particolare tipo di patente per poter dimostrare di essere effettivamente in grado di saper far volare un modellino di elicottero.

Primi passi

Il passo più difficile nel sostenere un hobby è l’inizio: molte persone non sapendo da dove cominciare non iniziano neanche. Con il modellismo in generale e in particolar modo con quello degli elicotteri ciò è ancora più difficile è il livello dei costi. Ad aumentare il rischio di spendere inutilmente i nostri soldi si inserisce la possibilità che, con piccole interferenze, il nostro gioiello cada infrangendosi sul suono a causa di interferenze che potrebbero disturbare la nostra trasmissione con il modellino. Chiaramente, come per molto altri oggetti, procurarsi quella singola parte di ricambio può rivelarsi molto più costoso che non comprare tutto il modellino nuovo.

Queste caratteristiche potrebbero spingere a non avventurarsi in questa passione ma per i più decisi e i più disposti a dedicar tempo a questa passione il primo consiglio è di cominciare con modelli semplici di aeromodelli (e quindi poco costosi e, in tal caso, si consigliano i modelli cinesi che prediligono i prezzi bassi rispetto alla qualità), tralasciando quindi per un primo periodo modelli come gli elicotteri, che permettano di prendere l’abitudine con questo tipo di attrezzatura. È meglio proseguire con questa linea fino a quando non ci si sente sicuri e non si azzardino le prime manovre un po’ più esperte.

Se vogliamo cominciare da un gradino ancora più basso, possiamo iniziare a volare con dei piccoli modelli di elicotteri: questo modo può essere anche divertente è praticato anche dai più piccolini tra le mura domestiche (ovviamente con le dovute attenzioni, evitando di rompere lampadari e simili).

Questi modelli chiamati minicopter e così piccoli da poter essere tenuti in una mano, possono anche essere una ottima idea regalo per i nostri figli. Certo, per passare al livello successivo c’è bisogno di molto impegno dal momento che questi tipi di modellini sono differenti tra loro, ma come primo approccio possono essere utili.

Motore

Per comprare l’elimodello che più ci piace, non dobbiamo soltanto guardare all’estetica del prodotto, non ci dobbiamo cioè fermare alla bellezza esteriore e ai nostri gusti. Fondamentale è per questi tipi di prodotti conoscere a fondo ciò che stiamo per acquistare. Importantissimo per questo tipo di oggetti è il motore. Proprio come per le macchine da ciò può variare la prestazione che ci offre. Essenzialmente i modelli di motore sono due: quelli a scoppio più tradizionali e quelli elettrici, più moderni.

Per l’elimodellismo, così come per l’aeromodellismo, sono sempre stati utilizzati principalmente motori a scoppio. Il motivo essenziale di questo dominio è l’alto livello di performance che si possono raggiungere, il tutto accompagnato da un affascinante suono sordo. Per questa disciplina in cui la spettacolarità può contare davvero molto, soprattutto nei tornei. Come tutto però, anche questo motore ha i suoi svantaggi, a partire dalla necessità di carburare.

Per evitare che ci siano problemi in questo primo passaggio bisogna controllare che il carburante giri completamente in tutte le parti del piccolo motore e avere la cura di aspirare via, a volo concluso, il carburante eventualmente rimasto tramite una piccola pompa. Senza queste premure c’è il rischio che il nostro modellino cada a terra lasciandoci impotenti. Sebbene questo tipo di motore sia, per così dire, classico, considerati tutti questi difetti, è inevitabile che sia stato superato dal più moderno motore elettrico che riesce oramai a garantire risultati e prestazioni del tutto simile a quelle del motore a scoppio. Il progresso in questo ultimo tipo di motore è relativamente recente e si deve allo sviluppo dei cellulari e delle relative batterie.

Come è noto le vecchie batterie a Nichel e a Cadmio si scaricavano presto e, se caricate quando non erano completante scariche, una parte della carica andava irreparabilmente perduta. Questo influiva sui voli che dovevano essere brevi, ma con le batterie al Litio che non soffrono di questo effetto anche questo pericolo è stato scongiurato e quindi si possono raggiungere gli stessi esiti del motore a scoppio.

Radiocomando

Esistono due tipi diversi di radiocomandi. Uno è più piccolo e maneggevole mentre l’altro va sostenuto per mezzo di una tracolla. I primi permettono di comandare attraverso delle piccole leve, gli stick, servendosi soltanto delle dita, mentre l’altro tipo ha misure più grandi e, per facilitare il compito dell’appassionato, viene sorretta grazie a una corda e permette di pilotare con più dita che, secondo l’uso europeo sono tre o quattro. Se ci possono spaventare le dimensioni di quest’ultimo tipo di radiocomando, teniamo in mente che aumentano le manovre possibili e quindi il divertimento.

Inoltre, se vogliamo partecipare a competizioni ufficiali, l’unico metodo per farlo è utilizzare questo tipo di telecomando. Non vuol dire però che a modello piccolo corrisponda necessariamente scarsa qualità anzi, i giapponesi, considerati maestri di questo sport, prediligono i radiocomandi più piccoli anche nelle competizioni internazionali e proprio con questi riescono a imporsi come principali esponenti a livello mondiale.

Un’altra differenzazione che può esser fatta è quella tra radiocomando analogico (ormai superato) e digitale (che invece fa da padrone). Se dobbiamo acquistare sia l’elimodello sia il telecomando, stiamo attenti alla scelta perché potremmo acquistare telecomandi che non supportino il nostro modellino. In caso di mancato controllo la nostra spesa potrebbe rivelarsi inutile. Un’altra caratteristica da considerare nell’acquisto del telecomando è il numero di canali disponibili per realizzare un’azione (chiamati anche vie).

Il numero ideale di vie per gli elimodelli è di sei, visti i numerosi movimenti che riesce a compiere (non dimentichiamoci i movimenti della coda), a differenza degli aeromodelli che necessita al massimo di quattro vie. Da ciò si può facilmente desumere che imparare a guidare un aeromodello è più semplice che imparare a guidare un elimodello. Per facilitare questo acquisto spesso le case produttrici vendono assieme il telecomando e il modellino, così da non creare problemi poi nell’utilizzo.

Luoghi dove volare

Come in precedenza detto, la legislazione italiana prevede leggi specifiche sul volo di questi modellini. Per imparare completamente a guidare quindi non basta saper pilotare l’elicottero ma è necessario sapere anche le leggi a riguardo, al fine di evitare danni a oggetti o cose e possibili denunce. La legge riguarda in particolar modo il luogo dove si può, per così dire, volare e la documentazione necessaria per farlo. Non pensiamo quindi che, una volta acquisita destrezza con il modellino, possiamo farlo volare dove vogliamo, come giardini, parchi o spiagge, ma dobbiamo andare in punti specializzati e attrezzati per questi voli.

Questi punti, oltre ad aver un grande spazio libero per i voli, vi permettono anche di evitare un grave problema dell’elimodellismo, cioè le possibili interferenze. Facendo volare il proprio modellino vicino ad altri, infatti, c’è il rischio che le nostre onde interferiscano con quelle degli altri partecipanti, nonché di onde radio lì vicine. Per evitare questo problema i centri specializzati fanno segnalare prima della partenza la frequenza che intendiamo utilizzare onde evitare interferenze che potrebbero farci perdere il controllo del nostro modellino causandogli notevoli danni. Un altro metodo per evitare le interferenze è di avere dei pannelli che circondino il luogo dedicato al volo.

All’ubicazione di questi pannelli pensano sempre i centri specializzati che così facendo evitano definitivamente le interferenze con l’ambiente esterno. Se proprio vogliamo trasgredire la legge, è importante controllare che siamo in spazi vuoti e isolati, al fine di evitare interferenze e quindi gravi danni. A rendere ancora più stretto l’uso degli elimodelli è l’altro requisito che vi potrà servire per la guida, vale a dire quello di un piccolo patentino che, come per i piloti propriamente detti, dimostra la vostra preparazione per questo tipo di guida senza creare danni a cose, persone, animali e auto nei dintorni.

Acquisto

Analizzate tutte le caratteristiche dei modellini con tutto il corollario non ci resta che vedere il relativo ac-quisto e dove poter utilizzarlo. Anzitutto, uno dei primi luoghi a cui rivolgersi può essere l’ipermercato: spesso infatti dedicano a quest’hobby un corridoio o, più spesso, espongono sugli scaffali qualche modello semplice. Per iniziare può essere più che utile uno di questi esemplari. Dal momento che sarà difficile avere del personale che vi segua passo passo, abbiate la cura, se acquistate così il vostro modellino in questo modo, di controllare ogni minimo dettaglio ed eventuali danni e, soprattutto, la presenza del telecomando.

Un altro modo può essere quello di acquistare l’elimodello via internet dal momento che sono numerosi i siti che mettono in vendita questi prodotti. Ovviamente il rischio dell’acquisto in questo modo può essere la mancata sicurezza di quello che si compra dal momento che da semplici foto non si possono capire eventuali difetti. Oltretutto, trattandosi di un oggetto con numerose parti piccole e delicate, durante il trasporto potrebbero malauguratamente verificarsi danni a parti che poi potrebbero costare di più dell’intero modello.

L’ideale sarebbe aver in prova per un breve periodo di tempo l’elimodello così da constatare tutti i pregi e i difetti. Il luogo migliore per l’acquisto, comunque sia, si rivela un qualsiasi centro specializzato dove potremo esser seguiti nell’acquisto e, specificando anche il nostro livello di bravura, potremo uscirne con un prodotto che soddisfi sia i nostri gusti che la nostra preparazione.

Comprato il modellino, potremo chiederci dove potere finalmente testarlo, ben sapendo che non possono esser pilotati ovunque. A questa domanda potrà rispondere lo stesso rivenditore che ci indicherà il centro più vicino e magari farci proprio da maestro. Per le prime guide è possibile infatti avere una sorta di doppi comandi che, così come per la macchina, ci eviteranno sgradevoli incidenti.

Publicato: 2010-04-03Da: Redazione

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